"Ho avuto la grande fortuna di iniziare a studiare bene e in tempo. Bene per la qualità di insegnamenti ricevuti; in tempo perchè spesso, chi inizia a studiare direzione d’orchestra dopo aver vissuto un periodo da autodidatta - istintivo o dopo aver appreso altre tecniche, ha difficoltà a destrutturare tutte le conoscenze apprese.Ero al limite dell’essere “in tempo”: quando infatti iniziai a studiare direzione d’orchestra, a 17 anni, credevo che il mio istinto mi avrebbe salvato in ogni occasione. Non avevo un’idea chiara di tutto ciò che è “invisibile”; mi soffermavo solo sugli aspetti “visibili”.Mi costrinsi quindi a piegare un po’ del mio istinto verso una maggiore competenza e conoscenza di tanti elementi tecnici e concettuali affascinanti di cui raramente in giro si parla.Devo ad Ennio Nicotra l’indiscutibile merito di avermi insegnato la quasi totalità di principi tecnici che io conosca, concetti chiari e basati sulle sperimentazioni empiriche di Ilya Musin che trovano reale riscontro nella prassi di ogni giorno sul podio.La sua didattica è basata sul principio di osservazione del fenomeno, imitazione del docente e rielaborazione dello studente. Lo studio del repertorio è quindi filtrato dall’utilizzo di innovativi elementi tecnici applicati, caso per caso, al repertorio di tutte le ere e tutti i generi.Tali innovazioni, tra i quali cito come principi per me insostituibili la “presa del suono”, la “drammatizzazione del gesto”, la “direzione della frase”, il “gesto circolare” e tanti altri, devono essere considerate dal discente come strumenti utili per sviluppare il proprio linguaggio e “repertorio” del gesto.Il lavoro di Ennio Nicotra porta lo studente, già al termine di un breve periodo didattico, ad immergersi nella partitura con una consapevolezza differente da quella che può scaturire dalla mera analisi formale e armonica del repertorio studiato; si ragiona quindi insieme sulla migliore strategia per rendere sempre più fluida la trasmissione del pensiero musicale che deve avvenire tra la testa del direttore, il suo cuore, il suo braccio e l’orchestra."
Alberto Maniaci
